Enigma
            
                Peppino Mazzotta è il protagonista di Enigma di Hugh Whitemore, che debutta in prima nazionale sabato 8 novembre alle 19.00 al Teatro Biondo di Palermo nella traduzione di Antonia Brancati e con la regia di Giovanni Anfuso.
Le scene sono di Alessandro Chiti, i costumi di Dora Argento, le luci di Antonio Rinaldi, le musiche di Paolo Daniele, intervento al violino di Leo Gadaleta.
Repliche al Biondo fino al 16 novembre e poi in tournée: il 18 al Regina Margherita di Caltanissetta, dal 20 al 23 al Vittorio Emanuele di Messina, dal 7 all’11 gennaio al Morlacchi di Perugia, dal 15 al 18 gennaio al Dante Alighieri di Ravenna, dal 20 al 25 gennaio al Teatro Menotti di Milano, dal 30 gennaio all’1 febbraio al Comunale di Siracusa.
Prodotto dal Teatro Biondo insieme al Teatro Vittorio Emanuele di Messina e Tieffe Teatro di Milano, lo spettacolo è una drammatica e commovente commedia che Whitemore scrisse nel 1986 basandosi sul libro Alan Turing, The Enigma di Andrew Hodges, da cui fu tratto il film The Imitation Game.
Al centro della vicenda è la storia del grande, e fino a qualche tempo fa semi-sconosciuto, scienziato che ha decrittato i messaggi prodotti dalla macchina Enigma utilizzata dai sommergibilisti tedeschi per le loro comunicazioni in tempo di guerra. Qualche anno dopo la guerra, Turing, suo malgrado, smaschera un altro codice, quello dell’ipocrita e perbenista società inglese del tempo, che lo processa nel 1952 per la sua omosessualità.
Il testo di Whitemore non è solo un ritratto biografico, perché attraverso la storia esemplare di Turing, si articola una riflessione approfondita e controversa sulla società e gli stereotipi che ancora oggi si insinuano nei comportamenti di tutti i giorni. Ambientata nel cuore del Novecento, la vicenda è collocata dal regista Anfuso in uno spazio della memoria, quasi un territorio metafisico, dove il rigore scientifico convive con la fragilità dell’umano.
La storia prende il via con l’interrogatorio che Turing subisce da parte dell’ufficiale Ron Miller per aver denunciato un furto. Tramite domande sibilline, l’ufficiale mette in difficoltà il matematico, che in realtà era stato derubato dal suo compagno, ma essendo l’omosessualità non tollerata dal governo inglese di quegli anni, non vuole rivelare la tutta la verità.
Da questo interrogatorio hanno origine diversi flashback della vita di Turing: la sua passione per la matematica fin dai tempi della giovinezza, il periodo a Bletchley al tempo della seconda guerra mondiale, il lavoro finalizzato a decrittare i messaggi codificati dell’esercito tedesco con la macchina Enigma. Il suo ingegno, tuttavia, non è sufficiente a salvarlo dai pregiudizi e dalla giustizia inglese.
«Turing – spiega Anfuso – lontano dal mito del genio, è ritratto umano e inquieto, vicino alla sua fragilità. Intorno a lui, l’orchestra degli altri personaggi: la madre, gli amici, i colleghi, gli amanti; figure che si alternano come frammenti di una stessa voce. Ne nasce uno spettacolo corale, dove la biografia individuale si intreccia alla riflessione collettiva e la memoria è tutt’altro che archivio e commemorazione. Perché ricordare non significa celebrare, ma decifrare: leggere ciò che resta nascosto nel linguaggio della Storia. Il teatro, in questo senso, si fa “macchina di decrittazione”, un dispositivo poetico e politico capace di restituire senso all’enigma della verità».
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note di regia
Alan Turing fu un matematico inglese, noto per aver decifrato il codice Enigma, contribuendo, così, alla sconfitta del nazismo. La vicenda scenica, ambientata nel cuore del Novecento, è collocata non cronologicamente in uno spazio della memoria: quasi un territorio metafisico, dove la precisione scientifica convive con la fragilità dell’umano. La guerra e il dopoguerra, l’amore giovanile e le tribolazioni, la logica pura e l’irrazionalità del giudizio sociale, raccontano il tempo come una dimensione mai chiusa in cui luci fredde, echi metallici, proiezioni e relè meccanici, rievocano la macchina Enigma come metafora del pensiero umano. Pensiero che può, allo stesso tempo, generare e distruggere, svelare e occultare.
Lo spettacolo tramuta il racconto di un evento in strumento di indagine etica e conoscitiva e pone al centro della propria riflessione il dilemma dell’uomo davanti al potere: fino a che punto la conoscenza può restare libera? Quale prezzo paga chi la difende? C’è un momento in cui la razionalità diventa solitudine e l’intelligenza diventa condanna?
Turing, lontano dal mito del genio, è ritratto umano e inquieto, vicino alla sua fragilità. Intorno a lui, l’orchestra degli altri personaggi: la madre, gli amici, i colleghi, gli amanti; figure che si alternano come frammenti di una stessa voce. Ne nasce uno spettacolo corale, dove la biografia individuale si intreccia alla riflessione collettiva e la memoria è tutt’altro che archivio e commemorazione. Perché ricordare non significa celebrare, ma decifrare: leggere ciò che resta nascosto nel linguaggio della Storia. Il teatro, in questo senso, si fa “macchina di decrittazione”, un dispositivo poetico e politico capace di restituire senso all’enigma della verità.
Giovanni Anfuso
Enigma (Breaking the Code) di Hugh Whitemore
traduzione Antonia Brancati
regia Giovanni Anfuso
Personaggi e interpreti
(in ordine di apparizione)
Alan Turing Peppino Mazzotta
Mike Ross Domenico Bravo
Christopher Morcom Vincenzo Palmeri
Sara Turing Liliana Randi
Ron Miller Carmelo Crisafulli
John Smith Luca Fiorino
Dillwyn Knox Maurizio Marchetti
Patricia Green Irene Timpanaro
scene Alessandro Chiti
costumi Dora Argento
musiche Paolo Daniele
violino Leo Gadaleta
luci Antonio Rinaldi
videomaker Enzo Del Regno
aiuto regista Valeria La Bua
direttore di scena Angelo Grasso
coordinamento dei servizi tecnici Giuseppe Baiamonte
fonico Mauro Fontana
elettricista Marco Santoro
primo macchinista Mario Ignoffo
sarta Mariella Gerbino
amministratore di compagnia Andrea Sofia
scene realizzate nel Laboratorio Tra Art S.r.l.
costumi ed elementi di attrezzeria realizzati nei Laboratori del Teatro Biondo
produzione Teatro Biondo Palermo / Teatro di Messina - Centro di Produzione / Tieffe Teatro Milano
durata 1 ora e 50 minuti senza intervallo
Calendario delle rappresentazioni:
sabato 8 novembre ore 19.00
domenica 9 novembre ore 17.00
martedì 11 novembre ore 21.00
mercoledì 12 novembre ore 17.00
giovedì 13 novembre ore 17.00
venerdì 14 novembre ore 21.00
sabato 15 novembre ore 19.00
domenica 16 novembre ore 17.00
data pubblicazione: 04/11/2025
    
                
 
               
            